martedì 2 settembre 2014

SACRO CUORE DI GESU’ (A)

Quante perle in poche parole! Gesù capovolge le regole del gioco.
Gesù sembra snobbare coloro che possono esibire eccellenti pagelle scolastiche o di altro tipo, non gli interessano i primi della classe nella vita, quelli che sono superbamente ingolfati in se stessi, nella propria bravura in tante cose, quelli che si sentono a posto. Lui non è per i saccenti e i presuntuosi, quelli che sono preceduti da prefissi come super, iper o méga. Lui si dona ai piccoli che non sono soltanto i bambini, i poveri o gli ultimi della società ma, stando al termine greco tradotto con “piccoli”, anche alle persone con alcune contraddizioni, immature, incerte, zoppicanti, ansiose, che non hanno paura di ammettere le loro debolezze. Agli umili, ai disarmati.
Gesù chiama tutti questi tipi di persone ad ormeggiare nel suo cuore per fare esperienza della sua dolcezza, per ritrovare nuove energie, nuovi impulsi, per ricaricare energie indebolite. Ci chiede di non rimanere schiacciati dal male che facciamo, ci risolleva dai nostri errori e ci dice di ripartire, di avere fiducia nel suo amore che respira alle nostre spalle.
C’è poi un verbo che caratterizza lo stare con Gesù: “imparare”. E Gesù stesso dice da chi e che cosa. Da Lui. La mitezza e l’umiltà. Non le possiamo imparare da altri maestri. Sono due materie talmente importanti alla scuola del Vangelo che Gesù chiede di impararle da Lui.

Gesù ci ha mostrato la misura (la dismisura!) del suo amore morendo in croce per noi. Lasciamoci allora raggiungere dal suo amore che non pone condizioni, che non pesa, che non ricatta, che non fa star male, che non ci avvita in piccinerie mentali: un amore libero che solo Lui sa proporre.

Nessun commento:

Posta un commento