“Domenica del buon
pastore” è il titolo abituale della Quarta Domenica di Pasqua che è anche la
giornata di preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose. Forse dovrebbe
essere chiamata la domenica delle pecore…
Se l’immagine del
pastore è un po’ sbiadita e anacronistica nella nostra cultura tecnologica essa
però conserva il genuino fascino di un ricco retroterra biblico che dovremmo
riscoprire. Il suo valore sta anche nell’essere una modalità dell’immenso spartito
musicale della Pasqua là dove ricorda che il pastore è pronto a dare la vita
per le sue pecore. Esattamente come ha fatto Gesù per noi, morendo in croce. Ma
nel Vangelo di domani, che inaugura il cap. 10 di Gv ed è ricco di affascinanti
similitudini trasmesse con parole semplici, chiare, dirette, insieme con
l’immagine del pastore si intreccia quella della porta: “Io sono la porta”. Uitlizza uno degli spazi più comuni e più
utilizzati nella vita quotidiana. Pensiamo anche solo a tutte quelle volte che
noi, nell’arco di una giornata, passiamo attraverso una porta, aperta o chiusa
che sia. La porta separa uno spazio da un altro. In senso simbolico, tutta la vita è un aprire
e chiudersi di porte.
Ma attenzione, non la
porta dell’ovile, ma la porta delle pecore.
Ci sono parole semplici
come una conchiglia ma dentro c’è tutto il mare se le si ascolta bene.
Gesù è la porta che
porta… al Padre. Entrata di salvezza, uscita di sicurezza! Una porta sempre
aperta. Alla porta-Gesù pposso bussare a qualsiasi ora del giorno e della
notte, in qualsiasi stagione della vita.
Chiama per nome. Cioè
da colore alla mia identità, alla mia storia. Sulla bocca del Signore c’è il
mio nome proprio, la mia unicità. Mi chiama come solo una mamma può fare.
Le voci alternative a
quelle di Gesù risuonano solo per uccidere e rubare,
Importa. A Dio importa ciascuno
di noi. Importa, cioè letteralmente sono importante per Lui.
Sembra che voglia
entrare più che in punta di piedi in punta di voce. Suona sgrammaticato ma
riguardo a Dio, la grammatica si può prendere certe libertà. A quel posto di
pastore ci possono essere molti aspiranti, ma ognuno di essi corrisponde a quel
ladro di cui parla Gesù: viene solo per rubare ed uccidere.
Nessun commento:
Posta un commento