In occasioni come questa
forse sarebbe meglio il silenzio. Ogni parola oltre a perdere contenuto e
significato, rischia di essere di troppo. Sì, forse sarebbe meglio il silenzio
in questi momenti in cui la nonna Gina sembra prendervi per mano e portarvi
sulla sponda dell’invisibile dove lei si trova da domenica pomeriggio. Non ci
sono parole umane di consolazione ma ci sono quelle della nostra fede,
altrimenti è come vivere con un orologio senza lancette. E’ come girare a vuoto
senza trovare la giusta direzione. La freccia segnaletica per noi è la parola
di Gesù Risorto che abbiamo appena ascoltata nel Vangelo: “Chi crede in me, anche se morto vivrà”. Anche se morto… Una
speranza che è una certezza che si identifica con l’amore fedelissimo di Dio
per ognuno di noi. Un amore, il suo, in grado di compiere quello che tutti noi desideriamo:
far vivere per sempre le persone, come nonna Gina, cui vogliamo bene. Per
questo, se ci pensiamo bene, a proposito dei nostri defunti non dovremmo mai
usare l’imperfetto “era..…” ma il presente “è”! Per un cristiano, in realtà, la
morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa vita, li apro
all’infinito di Dio. La morte è una porta buia ma per chi crede è una porta che
da su un mondo di luce. Una porta aperta da Maria, guardiana della nostra
ultima ora. Lei è stata vicina all’ultimo respiro del Figlio in croce e lo sarà
anche accanto al nostro.
Ecco perché se è vero
che la fede non toglie il dolore però è anche altrettanto vero che abilita chi
soffre a vivere la morte della persona cara con atteggiamento e prospettive
diverse. La sofferenza assume i lineamenti timidi ma forti della serenità
interiore. C’è poi il gran mezzo della preghiera, come il Rosario, e ancor più,
la partecipazione alla Messa che ci mettono in forte comunione con quei nostri
cari che si sono trasferiti presso Dio ma che continuano ad abitare con noi. E’
vicina a te D. Tommaso che gli sei
sempre stato tanto
affezionato; da bambino andavi con lei e con l’altra nonna al Santuario della
Madonna di Pradella e di quello del B. Innocenzo
da Berzo. Lei ha sempre
visto bene la tua scelta di vita consacrata e ora che è così vicina Dio sarà
per te un sostegno spirituale.
Sicuramente in queste
ore la vostra mente è affollata di ricordi e di gesti di Gina che come tante
altre persone vi ha lasciato degli insegnamenti, più con l’esempio che con le
parole, ancorati a valori umani e religiosi. Il modo più bello di ricordarla è
l’impegno a farli vostri. La vita di persone come Gina è stata come un’omelia
muta che parla al cuore.
Gina, siatene sicuri,
come tutti i nostri cari defunti si trova nell’abbraccio inesprimibile e
splendido di Dio: senta anche il vostro, forte forte…
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