martedì 2 settembre 2014

OMELIA FUNERALE GIOVANNI

Da sempre, almeno fin dagli inizi del secolo scorso, Monte Oliveto ha avuto per motivi diversi ma convergenti, un rapporto speciale con alcune famiglie del luogo. La comunità monastica insieme con queste famiglie, in un certo senso, si sono sempre sentiti come una sola grande famiglia. Per questo mi sembra molto bello e significativo che alla S. Messa esequiale di Giovanni (uno di queste famiglie) siamo tutti insieme presenti: abate e monaci di Monte Oliveto e voi suoi famigliari, parenti e amici.
Se un giorno sentirete dire che sono morto, non credeteci: è una bugia”. Queste parole di un santo sacerdote le possiamo fare nostre in questo momento, le possiamo applicare ogni volta che un nostro caro ci lascia.
Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”. La fede generosa di Marta, sopraffatta dall’emozione, si sbaglia. E’ in fondo quello che pensiamo anche noi quando un nostro caro se ne va per sempre. Dov’è Dio nel nostro dolore? Dio è sempre qui, con noi, ma non come esenzione alla morte. Gesù non ci ha promesso che non saremmo morti, ma ci ha promesso qualcosa di più: la vita per sempre. Il mistero di Gesù che muore e risorge incrocia sempre il mistero di ogni morte, anche quella del caro Giovanni. Ecco perché ogni morte è contemporaneamente un venerdì santo e una domenica di Pasqua.
La nostra fede è l’unica in grado di compiere ciò che il nostro amore umano vorrebbe fare: far vivere per sempre le persone cui vogliamo bene. Per questo la morte non ci può far paura, non ci deve far paura. Semmai deve far paura una vita spesa male, anemica di bene. Se viviamo in comunione con Dio, la morte sarà soltanto come dire a Lui: “Eccomi !”.  Ecco perché si può dire che la morte per un cristiano non esiste, perché appena chiude gli occhi li apre all’infinito di Dio, alla vera vita!  Per un cristiano, morire non è sparire nel nulla, ma è tornare a casa.                                  
La morte non è la fine di tutto: Giovanni continua a vivere accanto a noi.



Affidiamo Giovanni alla Madonna e per lui e anche per noi stessi la vogliamo così invocare: “Prega per noi, peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”.

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