sabato 30 marzo 2013

VEGLIA DI PASQUA

Il grande viaggio quaresimale si conclude in questa notte, illuminata dalla luna nuova di primavera. La solenne veglia pasquale è la madre di tutte le veglie, veglia delle meraviglie di Dio dove si è dispiegata una immensa ricchezza celebrativa e simbolica: fuoco, luce, acqua. E’ stato un po’ come ripercorrere il cammino della storia della salvezza per giungere a contemplare il volto del Cristo Risorto ed essere avvolti e travolti dalla luce. E’ come se Dio ricreasse il mondo. La Risurrezione di Cristo è vita nuova.
Questa nostra celebrazione è iniziata alle porte della chiesa, quasi a volere imitare le donne di cui parla il Vangelo. Il loro cuore era profondamente triste. Una pietra pesante, pesante come la morte stava lì a separarle da quel maestro, da quell’amico che le aveva capite e aveva dato senso alla loro vita. Tutto sembrava finito. E invece, no. Si sentono dire: “Non è qui, è risorto”. Esse ne fanno un annuncio che comincia la sua corsa attraverso la storia e che raggiunge anche noi oggi, nel 2013.
“Non è qui, è risorto”(Lc 20,6), ci ha annunciato Luca, concorde con gli evangelisti Matteo e Marco. Per raccontare la Risurrezione di Gesù, usano i due verbi che noi coniughiamo la mattina: svegliarsi ed alzarsi. Come se i nostri giorni fossero impegnati ad una risurrezione quotidiana.
Talvolta può sembrare che il buio di certe situazioni, il gelo della violenza, la tristezza, l’odio, l’egoismo siano i padrini e i padroni della nostra vita. La Risurrezione di Cristo ci dice che non è così. Il canto dell’alleluja riesce e riuscirà sempre a coprire ogni grido di male.

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