Sabato Santo. Dio sembra scomparso dall’orizzonte. Dio sembra assente. Sembra un giorno zero per l’umanità. Sembra un giorno sospeso nel vuoto, perché Gesù è scomparso dalla scena della storia. E’ il Deus absconditus che si cela anche in quei piccoli o grandi drammi che, ad intermittenza o in modo continuato, albergano nel nostro cuore. La bellezza di Dio si nasconde, come affermano alcuni teologi, sub contraria specie, cioè nel suo opposto: approda nel pianeta sofferenza, dalle mille e talvolta tragiche espressioni.
Giorno dell’apparente silenzio di Dio. Oggi il silenzio è abitato dalla Vita che dorme. Il chicco di grano è sottoterra e tra pochissimo sboccerà splendido!
Il Cristo, nel sepolcro, è come il sole nel suo viaggio notturno. Attraversa la notte. Nascosto. C’è anche se non lo vediamo. Occorre attendere l’alba per contemplarlo, sfolgorante nella sua Risurrezione.
Silenzio: oggi la parola tace. Anche la Liturgia (eccetto quella delle Ore) tace nell’attesa della sconvolgente notizia della Risurrezione di Gesù. Essendo un giorno aliturgico, non c’è l’eucarestia. E allora il silenzio di queste ore assume un valore quasi “sacramentale” per farci sentire di meno l’assenza del Cristo.
Queste ore - fino alla Veglia - sono ore in cui si accendono le luci della speranza. Facciamoci discepoli di questo tempo di attesa.
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