PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Questa bella memoria mariana - la Presentazione di
Maria - non ha fondamenti biblici, nasce da un Vangelo apocrifo (il
Protoevangelo di Giacomo, sec. II), ha però un messaggio nascosto che va
evidenziato: Maria si è presentata a Dio senza riserve, mettendosi ad una
scuola dura e spesso misteriosa. E’ quindi un esempio stupendo per noi per
orientare decisamente e ogni giorno la nostra vita a Dio e per vivere fino in
fondo la nostra opzione per Cristo, con l’obbedienza che nasce dalla fede:
radicata nel Battesimo, ravvivata dalla Cresima, illuminata dalla Professione
monastica. E a questo punto, il collegamento con il Vangelo si disegna naturaliter, perché questo atteggiamento
ci porta a fare la volontà di Dio e quindi ad essere “madre e fratelli di
Gesù”. Siamo “parenti” di Gesù quando riusciamo a dare carne, concretezza a
frammenti di Vangelo. Il discepolato include una certa “maternità” perché se trasmettiamo agli altri
Cristo, lo si genera diventando così “madre di Gesù”.
Essere della “famiglia” di Gesù significa andare
continuamente alla Parola di Dio con la lectio
divina, diventare ogni giorno scolari del Vangelo, ripartire dall’alfabeto
della nostra fede, lasciarci dare “indicazioni per l’uso” dalla nostra Santa
Regola che, come sappiamo, è cristologica.
Se non c’è questo legame di “parentela” con Cristo non
solo si vive male, ma anche i conti con noi stessi non tornano mai. Manca
Qualcuno. Lui.
Adesso chiediamoci: se Gesù in questo momento entrasse
nella nostra chiesa e venisse qui sul presbiterio, in mezzo a noi, potrebbe
rivolgerci le stesse parole indirizzate prima nel Vangelo a chi gli stava
vicino: “Ecco i miei fratelli” (Mt
12,49) ?
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