mercoledì 21 novembre 2012

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Questa bella memoria mariana - la Presentazione di Maria - non ha fondamenti biblici, nasce da un Vangelo apocrifo (il Protoevangelo di Giacomo, sec. II), ha però un messaggio nascosto che va evidenziato: Maria si è presentata a Dio senza riserve, mettendosi ad una scuola dura e spesso misteriosa. E’ quindi un esempio stupendo per noi per orientare decisamente e ogni giorno la nostra vita a Dio e per vivere fino in fondo la nostra opzione per Cristo, con l’obbedienza che nasce dalla fede: radicata nel Battesimo, ravvivata dalla Cresima, illuminata dalla Professione monastica. E a questo punto, il collegamento con il Vangelo si disegna naturaliter, perché questo atteggiamento ci porta a fare la volontà di Dio e quindi ad essere “madre e fratelli di Gesù”. Siamo “parenti” di Gesù quando riusciamo a dare carne, concretezza a frammenti di Vangelo. Il discepolato include una certa  “maternità” perché se trasmettiamo agli altri Cristo, lo si genera diventando così “madre di Gesù”.

Essere della “famiglia” di Gesù significa andare continuamente alla Parola di Dio con la lectio divina, diventare ogni giorno scolari del Vangelo, ripartire dall’alfabeto della nostra fede, lasciarci dare “indicazioni per l’uso” dalla nostra Santa Regola che, come sappiamo, è cristologica.

Se non c’è questo legame di “parentela” con Cristo non solo si vive male, ma anche i conti con noi stessi non tornano mai. Manca Qualcuno. Lui.

Adesso chiediamoci: se Gesù in questo momento entrasse nella nostra chiesa e venisse qui sul presbiterio, in mezzo a noi, potrebbe rivolgerci le stesse parole indirizzate prima nel Vangelo a chi gli stava vicino: “Ecco i miei fratelli” (Mt 12,49) ?

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