Gesù nel Vangelo alla domanda dei suoi discepoli chi sia il più grande nel regno dei cieli, da una risposta che li spiazza: chiama un bambino e lo indica: ecco chi è il più grande. Grande certo non in statura ma grande “altrove”. La porta d’ingresso del Paradiso è piuttosto bassa. Se abbiamo certe “altezze” faremo fatica a passarla. Gesù ci incoraggia a diventare come bambini, cioè ad avere un cuore quello sì veramente “grande”, a metterci fiduciosamente nelle mani di Dio, accettando serenamente di dipendere da Lui. Come ha fatto lo stesso Gesù che si è sempre rimesso nelle mani del Padre, nell’ascolto e nell’obbedienza alla sua volontà.
martedì 2 ottobre 2012
SANTI ANGELI CUSTODI
Ogni anno la memoria dei Santi Angeli custodi viene a
ricordarci queste presenze invisibili ma reali e sensibili nella nostra vita.
Essi sono dono ai quali Dio ci affida, perché la nostra vita è un mistero così
prezioso ma anche così fragile che proprio per questo ha bisogno di essere
custodita amorevolmente ed efficacemente.
Gesù nel Vangelo alla domanda dei suoi discepoli chi sia il più grande nel regno dei cieli, da una risposta che li spiazza: chiama un bambino e lo indica: ecco chi è il più grande. Grande certo non in statura ma grande “altrove”. La porta d’ingresso del Paradiso è piuttosto bassa. Se abbiamo certe “altezze” faremo fatica a passarla. Gesù ci incoraggia a diventare come bambini, cioè ad avere un cuore quello sì veramente “grande”, a metterci fiduciosamente nelle mani di Dio, accettando serenamente di dipendere da Lui. Come ha fatto lo stesso Gesù che si è sempre rimesso nelle mani del Padre, nell’ascolto e nell’obbedienza alla sua volontà.
Gesù nel Vangelo alla domanda dei suoi discepoli chi sia il più grande nel regno dei cieli, da una risposta che li spiazza: chiama un bambino e lo indica: ecco chi è il più grande. Grande certo non in statura ma grande “altrove”. La porta d’ingresso del Paradiso è piuttosto bassa. Se abbiamo certe “altezze” faremo fatica a passarla. Gesù ci incoraggia a diventare come bambini, cioè ad avere un cuore quello sì veramente “grande”, a metterci fiduciosamente nelle mani di Dio, accettando serenamente di dipendere da Lui. Come ha fatto lo stesso Gesù che si è sempre rimesso nelle mani del Padre, nell’ascolto e nell’obbedienza alla sua volontà.
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