Stiamo celebrando e prega con noi, oggi, San Marco, o meglio, Giovanni (At 12,12) alias Marco, un evangelista forse ancora tutto da scoprire. Collaboratore per qualche tempo di Paolo e Barnaba nella missio ad gentes ma legato a Pietro del quale riflette la predicazione, ci presenta un vangelo che incastona agilmente pochi discorsi ma molti fatti, un vangelo visualizzato. Si tratta di 661 versetti - il più breve dei quattro vangeli - e proprio a motivo della sua sobrietà narrativa, per secoli è stato sottovalutato e interpretato come un riassunto di Matteo o di Luca e, forse proprio per questo, snobbato dai commenti dei Padri. In realtà è il più antico dei quattro vangeli, che ad esso si sono ispirati.
Adottando un linguaggio semplice, asciutto ma vivace, ci regala uno splendido ritratto di Gesù del quale, nel suo racconto, fa emergere in filigrana due tratti fondamentali: Gesù è il Messia (Cristo) ed è il Figlio di Dio. Ci disegna il volto umano di Dio, come al momento della morte in Croce e il volto divino dell’uomo, cioè il cristiano non è tanto uno che ha imparato tante cose su di lui ma è uno che cammina dietro a Gesù, fino al Calvario. In sintesi, vuole rispondere a due domande: chi è Gesù? (Mc 1,27 e 8,27) e, chi è il discepolo di Gesù?
“Initium evangelii Iesu Christi Filii Dei” (Mc 1,1) - Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio… E’ il mattutino in Marco. E’ un incipit che annovera due titoli cristologici: “Cristo” e “Figlio di Dio”. Due titoli cristologici che dovrebbero accompagnare il nostro respiro. Ecco perché l’incipit marciano dovrebbe essere l’incipit cristiano, il nostro incipit esistenziale
Non basta conoscere Gesù ma occorre condividerne anche il dramma, perché egli non è una dottrina da imparare, ma una persona da seguire.
Chiediamo a questo discepolo della prima generazione cristiana di saper scoprire, quando meditiamo sul Vangelo, che Gesù è il Figlio di Dio, accolto dal mondo intero, raffigurato dal centurione sotto la croce. E, come quest’ultimo, anche noi stupirci davanti a Gesù Crocifisso ed esclamare: “Davvero costui era il Figlio di Dio!” (Mc 15,39).
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