Nel nome del Padre
inizia il segno della croce. Nel nome della Madre inizia il segno della vita.
Nel nome della Pace inizia l’anno nuovo, sbocciato con l’attimo-ponte della
mezzanotte. Davanti a questo anno-baby
(ha neanche un giorno di vita!), Dio ci manda un concentrato di auguri che si
chiama “benedizione”, che non è indirizzata genericamente a tutti ma ad ogni
“tu”: “Il Signore ti benedica… ti custodisca … ti conceda pace …”. Una
benedizione non a taglia unica ma personalizzata. E’ impartita col “tu”. Dio si
china su ciascuno di noi, cammina con me e, quello che io sono, come nodo di
sole e di buio, diventa un confine del suo cielo. Intercettato dalla
benedizione di Dio e, a mia volta, diventato benedizione, devo benedire gli altri.
Benedire è un verbo che contiene vita da trasmettere, un verbo da prendere alla
lettera: bene-dire, dire bene!... Dire cose positive agli altri ma anche dire
cose positive sugli altri. Non sporcare i fratelli con le malignità o le
calunnie, usare tolleranza zero verso le cosiddette chiacchiere. Papa
Francesco, nei giorni scorsi, ci ha addirittura chiesto di fare l’obiezione di
coscienza verso quelle chiacchiere che nascono da critiche corrosive,
pregiudizi, risentimenti, invidie, gelosie. Non si uccide una persona solo con
un’arma ma anche con le chiacchiere. Sì, si è “omicidi” e non troppo tra
virgolette!
E come si fa a far “risplendere il proprio volto” sull’altro?
A meno che non si sia degli inguaribili attori, il nostro volto è la finestra
del nostro cuore, racconta, traduce e tradisce che cosa ci abita dentro. “Far risplendere il volto”, è anche uno
splendido semitismo che indica il sorriso di una persona: non per niente quando
sorridiamo il nostro volto si illumina. Il sorriso, che è il più bel biglietto
di autopresentazione, può essere il nostro piccolo e quotidiano contributo alla
pace. Avvaliamoci quindi della facoltà di sorridere sempre e nonostante tutto:
è una bella terapia, non ha effetti collaterali. Ha certamente una ricaduta in
positivo su chi vive con noi.
I nostri primi passi
nel 2014 sono illuminati dai pastori che “senza
indugio” (festinantes) vanno dal
bambino che cambia e trasforma la loro vita. Essi sono davvero l’icona cui guardare in queste ore. “Senza indugio”. Per fare anche noi un
pieno di stupore che abiti tutti le 8760 ore del nuovo anno. Questa solennità
ci fa anche ritrovare la dolcezza di ridiventare bambini che hanno bisogno di
gettare le braccia intorno al collo della Madonna. Affidiamoci a Maria, che
offre a tutti il suo Bambino, soprattutto con il Rosario, con il quale lei ci
fa tanti regali! All’inizio dell’anno nuovo mettiamo tutti i nostri desideri e
le nostre eventuali paure nelle mani di Maria. Non c’è posto più sicuro.
Garantito.
Buon Anno, per ogni giorno
del nuovo anno!
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