lunedì 21 gennaio 2013

MEMORIA DI S. AGNESE

Era un mercoledì quel 21 gennaio 1344 - 669 anni fa - in cui Clemente VI – nel palazzo papale di Avignone imponente e carico di storia, approvava la nostra Congregazione con due Lettere Apostoliche, “Vacantibus sub religionis” l’una, “Sollicitudinis pastoralis officii” l’altra, dove possiamo cogliere la sua chiara identità benedettina. E’ il giorno del compleanno della nostra Congregazione in quanto tale.
Un anniversario, questo del 2013, che acquista maggior risalto perché cade nel contesto celebrativo del VII Centenario dell’arrivo di S: Bernardo e compagni qui a Monte Oliveto, allora detta Accona.
Nel primo documento, nel giro di poche righe per ben quattro volte c’è un richiamo esplicito alla Regola di S. Benedetto che, come sappiamo, ha segnato e determinato la variegata vicenda del monachesimo occidentale fino ad oggi. Forse questa può essere un’occasione per un abbozzo di riflessione su questo codice del VI secolo che, con la sua visione realistica dell’uomo, ha formato centinaia di santi e che per noi, dopo la Sacra Scrittura, è il testo che orienta e ritma la nostra vita e le nostre giornate. La minima inchoationis regula, come la definisce Benedetto quasi in conclusione, è collaudata da 15 secoli di esperienza e forse è proprio da questo suo riconoscersi imperfetta che parte la sua inesauribile vitalità e attualità. “Discretione pracipua”, così la dipinge S. Gregorio Magno nei Dialoghi: non si cessa mai di esplorarla per coglierne efficaci insegnamenti di autentica vita monastica. E’ un apprendistato continuo nella nostra ricerca di Dio e ci indirizza sul doppio binario dell’Opus Dei che comanda l’orologio del monaco e su quello dell’Opus caritatis che comanda il cuore del monaco. Ci fa guardare verso l’Alto e verso l’altro. Un Prologo e 73 capitoli dove Benedetto, con una proposta concreta di vita, vuole trasmettere il suo amore per Cristo. Qualcuno ha detto: cor Benedicti, cor Christi.
La Regola di S. Benedetto è per noi monaci un dono ma anche e soprattutto un impegno da vivere quotidianamente, da non eludere per non deludere, come hanno fatto i nostri Fondatori.

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