Sul mistero della Trinità il Vangelo che sarà proclamato
domani ci offre il racconto di un monte anonimo di Galilea e dell'ultima
missione affidata da Gesù agli undici discepoli che sono usciti dal sottoscala
della paura. Dice Matteo : "Gesù
avvicinatosi a loro...". Gesù non si stanca mai di avvicinarsi, di
venirci incontro. E' sempre incamminato verso di me, bussa alla mia porta e mi
affida la sua Parola, nonostante incertezze e fragilità. Gesù non affida il
mistero trinitario a gente di prestigio o ad acute intelligenze, ma ad un
gruppo di pescatori di Galilea, illetterati e carichi di dubbi. Noi ci possiamo
serenamente accodare a loro, consapevoli di non capire ma con la semplicità dei
bambini cadere in una resa adorante e fare nostre le parole di S. Elisabetta
della Trinità: "Ho trovato il cielo
sulla terra perché il cielo è Dio e Dio abita nella mia anima". Ecco
cos'é la Trinità: il cielo
"dentro" di noi. Noi ne siamo l'abitazione.
Un giorno una catechista ha chiesto ad un bambino
della sua classe: "Senti: il Padre celeste è Dio, Gesù Cristo è Dio, e
pure lo Spirito Santo è Dio: come fa ad
essere così, come fanno a stare insieme queste cose?". Il bambino riflette
un attimo e poi risponde: " Si vede che Dio è il nome della
famiglia". Un risposta che fa sorridere ma che, nella semplicità, contiene
un'intuizione di fondo. Dio è una famiglia. Dio è una comunità di amore. E, se
noi siamo fatti ad immagine di Dio, se ciascuno di noi con il Battesimo diventa
"casa Trinità", se la Trinità si intreccia con la nostra vita,
scopriamo e leggiamo la nostra vocazione ad essere persone di relazioni. Anche
se non è facile. Ma non è impossibile. I santi ce lo insegnano.
sabato 2 giugno 2012
VIGILIA DELLA SANTISSIMA TRINITA'
Terminato il ciclo liturgico
pasquale, la liturgia si e ci immerge nuovamente nel tempo ordinario. Con la
solennità della Trinità si vuole quasi fare una sintesi della storia della
salvezza, celebrando insieme il mistero del Padre, del Figlio, dello Spirito
Santo, la Trinità di cui noi siamo viva
immagine dal momento del battesimo. Sappiamo tutti che il termine
"Trinità" fu coniato da Tertulliano (160-220 d.C.) per facilitare la
comprensione del concetto che altrimenti avrebbe richiesto più parole:
"tre"+"unità" = trinità. Sebbene tale vocabolo non compaia
mai nella Bibbia, in essa ne troviamo comunque il contenuto che si delinea
progressivamente fino a raggiungere un'essenziale chiarezza: un unico Dio in
tre persone uguali e distinte, il Pare, il Figlio, lo Spirito Santo.
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