L'istituzione dell'Eucarestia, presenza reale e sostanziale, è un gesto di sconcertante profondità. Avrebbe potuto rimanere in mezzo a noi in mille altri modi e in forme inequivocabili, per convincerci al cento per cento e smuovere pure i più dubbiosi. Invece no. Non sarebbe stato nel suo stile... Decide di rimanere in mezzo a noi nel segno umile, semplice, fragile, quotidiano di un pezzetto di pane e di un po' di vino. Ad ogni Eucarestia è Dio che ci cerca e ci chiama: "Beati gli invitati alla cena del Signore...". La piccola ostia sa di niente, leggera come un'ala, eppure, ci fa affacciare sull'immensità di Dio. In noi si deposita l'orma lieve di Dio, lieve come l'ostia. Dio ci scorre nelle vene. Lo ricevo dentro di me e abita in me: divento la sua stanza.
L'Eucarestia, memoriale della Pasqua di Cristo, è un dono
trinitario. L'eucarestia non è un dono, è IL dono. Con essa abbiamo tutto - il
Paradiso a portata di mano - e nulla ci
manca. Dio non può dare nulla di meno di se stesso. Cosa vogliamo di più? Nell'Eucarestia
confluiscono, come a un solo mare, i fiumi di grazia degli altri Sacramenti.
Tutto nasce e parte dall'Eucarestia, fons
et culmen della vita cristiana. Eucarestia celebrata, Eucarestia ricevuta.
Eucarestia adorata.Il tempo regalato all'Eucarestia nell'adorazione silenziosa e orante è il tempo più utile, meglio speso, per chi la compie. La lampada rossa, posta accanto al tabernacolo e che indica la presenza del SS.mo Sacramento, non diventa mai verde per farci andare via, ma ci trattiene, col suo colore rosso, per darci se stesso.
Eucarestia vissuta. L'Eucarestia non è solo rito e non è solo adorazione. Essa è scuola di fraternità. Diventa santuario di incontri. Non si può stare con Lui senza andare con Lui. Cioè stare in adorazione davanti al suo Corpo ci porta lontano dal nostro io per farci approdare là dove Lui ci attende. In altri tabernacoli. Talvolta sono tabernacoli scomodi. Per essere come Lui un dono d'amore. Per essere pane buono, genuino per gli altri. "Mangiato" dagli altri. Non stantio o ammuffito dall'egoismo. Dal Corpus Domini al corpus hominis: dall'altare fisso all'altare che cammina...il nostro fratello. Se io non adotto la grammatica eucaristica, se non mi faccio pane per ogni persona che conosco o incontro, Dio rimane senza epifania sulla terra. Con una comunione che si stratifica a diversi livelli come tonalità diverse dello stesso colore.
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