Nasce inatteso e fuori tempo come una sorpresa. Entra nella storia con un nome, Giovanni - "Dio fa grazia"- è la sua identità, la sua vocazione. Un nome che è come una fotografia. Un nome carico di futuro, anche se nelle pieghe dell'imprevedidibile. Come lo è il nome di ciascuno di noi. Nella Bibbia il nome è tutta la persona, tutta la sua missione. Indica il suo destino. Forse dovremmo interrogarci sul nome che portiamo, percepirne tutte le associazioni implicite, intercettare i suoi messaggi spirituali. Il nostro nome è un tatuaggio indelebile sulla mano di Dio e lì è circondato dal suo amore. Non siamo nati per caso ma per compiere un sogno di Dio. E' nella volontà del Signore, scoperta, accolta e realizzata con umile disponibilità, che risiede la nostra pace interiore e la nostra piena riuscita. La nascita del cugino di Gesù, del Battista ci riguarda, avvolge la nostra vita perché ci chiama ad essere dono per gli altri con il grembiule del servizio. Zaccaria ed Elisabetta sentono nel loro cuore che il loro bambino così speciale appartiene ad una storia più grande. Che il suo segreto è oltre lui. Lui, che sarà modello di discepolo e icona di missionario.
La sua vocazione è stata certo quella di essere il Precursore, cioè l'apri-pista al Messia ma anche quella di essere una meraviglia stupenda come viene messo in risalto sia dalla prima Lettura -"Io ti renderò luce delle nazioni" (Is 49,6) - come dal Salmo Responsoriale - " Hai fatto di me una meraviglia stupenda" - e anche dal Vangelo: "Che sarà mai questo bambino?" (Lc 1,66). Sarà un testimone limpido del paradosso evangelico e della potenza di Dio che si manifesta nella debolezza. La sua testa decapitata sul vassoio è più eloquente di quando parlava. "Che sarà mai questo bambino?": più che una grande domanda è un'affascinante porta di mistero.
La nascita di Giovanni Battista la celebriamo solennemente perché è una festa cristocentrica.
E' la festa della voce, che annuncia la Parola. Giovanni è "preso" da Gesù. Un cristiano deve essere soprattutto appassionato di Gesù. Si comunica chi si ama.