martedì 15 maggio 2012

FESTA DELLA MADONNA DI MONTENERO

Una pagina di Vangelo (Gv 2,1-11) conosciuta e tante volte ascoltata. Ma, ogni volta ci reca il dono di una riflessione nuova. Una pagina tutta intarsiata di riferimenti biblici e che richiederebbe una prolungata lectio divina. Soprattutto, una pagina che ci rivela stupendamente il "perché" e il "come" Maria sia accanto a noi. Siamo tutti figli a carico del suo amore.

"C'era la madre di Gesù": non è un semplice dettaglio di cronaca. E' la notizia più importante da portarci via alla fine della Messa. "C'era la madre di Gesù": non è un'indiscrezione sulla lista degli invitati a nozze. E' l'annuncio di una presenza - Maria - che non verrà mai meno nella vita di ognuno di noi. "C'era..." -  "c'è..." la madre di Gesù! Quando la nostra croce personale o quella che vediamo sulle spalle di un nostro fratello risulta troppo pesante, guarda che lì c'è tua madre... Se la vita ti riserva prove in serie, assortite e forse sconcertanti, lì c'è tua madre... Se sei a corto di speranza, se hai esaurito le scorte di speranza soprattutto verso te stesso, se ti ritrovi improvvisamente senza la pace nel cuore guarda che lì c'è tua madre...

"Non hanno più vino". Ma che finezza la Madonna! Non sbotta in uno sgarbato ed impersonale: "non c'è più vino" ma in un delicato "non hanno più vino", per togliere da un penoso imbarazzo i due sposini. Maria si accorge anche quando siamo noi a non avere più vino. Cioè, quando ad es. si  sono appannati la gioia di servire il Signore nel monastero, "sotto una Regola ed un abate" (RB 1,2). O, quando siamo abitati da inquietudini strane e forse inafferrabili, oppure quando un certo tipo di sofferenze bussa alla nostra porta e non abbiamo risposte da darci. In quei momenti basterebbe aggrapparsi ad un' Ave Maria: sono parole che profumano di cielo, sono parole povere che però ci tonificano e ci ridonano la pace e la voglia di andare avanti. Penso che molte volte noi abbiamo sperimentato questa realtà consolante. Maria si preoccupa e si occupa di noi. Maria vive con attenzione. L'attenzione è un atteggiamento amico verso gli altri. Il contrario dell'amore non è l'odio ma l'indifferenza perché nega che io esisto. Il contrario della comunione è la distrazione.
"Fate quello che vi dirà". Maria ha parlato con l'angelo, con Elisabetta, con suo Figlio. Queste sue parole sono dirette proprio a noi, sono il suo testamento. "Fate Il vangelo - fate cose di vangelo". A volte noi siamo come quelle sei giare di pietra colme di acqua cristallina che Gesù cambia in vino raffinato. Non sette, che è il numero perfetto e della pienezza ma sei, un numero malinconico che indica che qualcosa ci manca. Lasciamo che Gesù ritenti anche per noi lo stesso miracolo compiuto a Cana dove è rimasta ancora una discreta provvista di vino: esso è per ciascuno di noi. Talvolta l'acqua della nostra vita spirituale è inquinata e forse la nostra stessa vita "fa acqua" da tutte le parti. Occorre far sedere Dio alla tavola della nostra vita perché ci assedi di felicità vera e ci accenda continuamente nel cuore i suoi sogni su di noi.

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