"C'era la madre di
Gesù": non è un semplice dettaglio di cronaca. E' la notizia più
importante da portarci via alla fine della Messa. "C'era la madre di Gesù": non è un'indiscrezione sulla lista
degli invitati a nozze. E' l'annuncio di una presenza - Maria - che non verrà
mai meno nella vita di ognuno di noi. "C'era..."
- "c'è..." la madre di Gesù!
Quando la nostra croce personale o quella che vediamo sulle spalle di un nostro
fratello risulta troppo pesante, guarda che lì c'è tua madre... Se la
vita ti riserva prove in serie, assortite e forse sconcertanti, lì c'è
tua madre... Se sei a corto di speranza, se hai esaurito le scorte di speranza
soprattutto verso te stesso, se ti ritrovi improvvisamente senza la pace nel
cuore guarda che lì c'è tua madre...
"Non hanno più
vino". Ma che finezza la Madonna! Non sbotta in uno sgarbato ed
impersonale: "non c'è più vino"
ma in un delicato "non hanno più
vino", per togliere da un penoso imbarazzo i due sposini. Maria si
accorge anche quando siamo noi a non avere più vino. Cioè, quando ad es.
si sono appannati la gioia di servire il
Signore nel monastero, "sotto una
Regola ed un abate" (RB 1,2). O, quando siamo abitati da inquietudini
strane e forse inafferrabili, oppure quando un certo tipo di sofferenze bussa
alla nostra porta e non abbiamo risposte da darci. In quei momenti basterebbe
aggrapparsi ad un' Ave Maria: sono
parole che profumano di cielo, sono parole povere che però ci tonificano e ci
ridonano la pace e la voglia di andare avanti. Penso che molte volte noi
abbiamo sperimentato questa realtà consolante. Maria si preoccupa e si occupa
di noi. Maria vive con attenzione. L'attenzione è un atteggiamento amico verso
gli altri. Il contrario dell'amore non è l'odio ma l'indifferenza perché nega
che io esisto. Il contrario della comunione è la distrazione.
"Fate
quello che vi dirà". Maria ha parlato con l'angelo, con Elisabetta,
con suo Figlio. Queste sue parole sono dirette proprio a noi, sono il suo
testamento. "Fate Il vangelo - fate cose di vangelo". A volte noi siamo
come quelle sei giare di pietra colme di acqua cristallina che Gesù cambia in
vino raffinato. Non sette, che è il numero perfetto e della pienezza ma sei, un
numero malinconico che indica che qualcosa ci manca. Lasciamo che Gesù ritenti
anche per noi lo stesso miracolo compiuto a Cana dove è rimasta ancora una
discreta provvista di vino: esso è per ciascuno di noi. Talvolta l'acqua della
nostra vita spirituale è inquinata e forse la nostra stessa vita "fa
acqua" da tutte le parti. Occorre far sedere Dio alla tavola della nostra
vita perché ci assedi di felicità vera e ci accenda continuamente nel cuore i
suoi sogni su di noi.
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